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La Scamiciata

Redazione

Puglia è sinonimo di antiche tradizioni e di una profonda cultura popolare che danno vita ad eventi folkloristici di eccezionale valore storico, come "La Scamiciata", una meravigliosa manifestazione culturale che mira a rappresentare l'attacco dei Turchi a Fasano avvenuto nel 1678. Avvenimenti lontani ma sempre vivi nella memoria popolare, tanto da organizzare un'intera settimana di festeggiamenti, che si tengono normalmente nella seconda settimana di giugno e che coinvolgono l'intera provincia di Brindisi.
L'evento ha inizio con un emozionante pellegrinaggio che conduce al Santuario di Pozzo Faceto, per benedire i due patroni della città, San Giovanni Battista e la Madonna di Pozzo Faceto e vivere un momento di preghiera e ringraziamento per la pace conquistata. I giorni seguenti, la città viene invasa da cortei storici che sfilano con i costumi tipici di molti comuni d'Italia e l'ultimo giorno della settimana, culmine della manifestazione, si tiene l'emozionante spettacolo de "La Scamiciata".
Ma cosa avvenne nel lontano 2 giugno del 1678 e da cosa nasce il nome "La Scamiciata"? La storia ci racconta che quella notte il popolo pugliese, unito e fermo nel suo spirito patriottico, si accorse dell'irruzione dei violenti nemici e scese in strada per difendere coraggiosamente la propria città. Un combattimento cruento e sanguinoso che portò al popolo di Fasano una fiera vittoria, che ricorda con orgoglio ogni anno.
Per questo durante "La Scamiciata" si vedono attori travestiti dai nemici sconfitti e incatenati, guerrieri in divisa, la famosa carrozza di Fra Zurlo da Crema, coraggioso luogotenente e del sindaco. Tutto arricchito dai canti dell'antica tradizione pugliese accompagnati dal suono dei tamburi e da intere famiglie di nobili travestite con i ricchi abiti stile barocco. Una rappresentazione molto realistica che emoziona la gente del posto e i numerosi turisti che vi partecipano.
La manifestazione si conclude con l'azione simbolica, da parte delle autorità locali, di issare le bandiere dei santi patroni su una delle navi che furono confiscate ai nemici turchi.