La cucina dell'Emilia Romagna è tra le più gustose d'Italia: i piatti sono ricchi di gusto e preparati con ingredienti di prima qualità, proprio come i tortellini, probabilmente il piatto simbolo dell'Emilia Romagna. Il nome rimanda al diminutivo di tortello, a sua volta derivante da torta.
Il Turtlèn (o Turtléin nel modenese) rigorosamente in brodo, non manca mai sulle tavole natalizie della regione e la sua storia è davvero antichissima: basti pensare che è consumato sin dal XII secolo e che Boccaccio lo cita nel suo Decamerone, fino a quando viene inserito in un ricettario dei piatti migliori da Scappi, cuoco di papa Pio V.
Una leggenda narra che la sua forma ad anellino raffiguri l'ombelico di Venere: pare infatti che un locandiere di Castelfranco sorprese la dea completamente nuda e tentò di riprodurre il suo ombelico con una sfoglia di pasta. L'episodio si inquadra nella disfida del 1325 tra Bologna e Modena che aveva il favore degli dei: l'oggetto del contendere altro non era che un vecchio secchio. Una storia probabilmente più veritiera è che sia stato l'ombelico di una marchesa ad averne ispirato l'eccelente creazione.
La tradizione emiliana vuole che la sfoglia, preparata con tre uova e 300gr di farina, debba essere stesa sottile. Il ripieno è a base di mortadella di Bologna, prosciutto crudo, lombo di maiale, noce moscata e parmigiano reggiano. Il brodo invece è preparato con gallina ruspante e manzo.
Le massaie emiliane danno al tortellino la sua classica forma ad anello usando proprio un dito.
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