La cucina friulana risente non solo della particolare morfologia territoriale, ma anche dei diversi popoli che hanno dominato la regione nel corso della sua lunga storia. I suoi piatti sono di origine principalmente contadina, primi fra tutti il Frico: si tratta di una sorta di tortino di formaggio cotto in padella, morbido se vengono aggiunti cipolla e patate, oppure croccante se viene semplicemente fritto in olio. Per prepararlo si utilizza generalmente formaggio Montasio di varie stagionature e si accompagna con una fetta di polenta solida e un bicchiere di Cabernet Franc, una delle eccellenze vitivinicole del Friuli Venezia Giulia.
Il Frico nasce come un piatto contadino proprio della regione friulana della Carnia, consumato dai lavoratori nei campi, preparato con strissulis (ritagli di formaggio avanzato) e consumato con un po' di polenta di mais.
I primi documenti che attestano la preparazione del Frico risalgono al '400: in quel tempo si parla di Caso in Patellecte, piatto preparato per il patriarca di Aquileia Ludovico Trevisan da parte del Maestro Martino a base di strutto, formaggio, erbe e spezie: era un piatto servito caldissimo cucinato con strutto e formaggio grasso e insaporito con erbe e spezie.
Una leggenda attribuisce però la nascita del Frico a san Ermacora che, nel corso della sua predicazione per la Carnia, fu accolto da un pastore nella propria umile dimora. Questo offrì al santo del siero caldo che, grazie al suo intuito e all'aggiunta di un po' di aceto, caglio e acqua fredda, lo tramutò in un gustoso impasto.
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