La cavalcata sarda, nel cuore di Sassari per rivivere antiche tradizioni
Redazione
Chiamata anche la "festa della bellezza", la cavalcata sarda è un evento folkloristico che risale al XIX secolo e che viene festeggiato ogni anno con grande entusiasmo. Secondo alcuni storici italiani, la cavalcata nasce nel 1711 quando il consiglio comunale della città decise di omaggiare re Filippo V di Spagna per la fine della dominazione spagnola. Una lenta consuetudine che è entrata a far parte della tradizione solo nel 1899, quando vi è stata l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II da parte del re Umberto I e di sua moglie Margherita di Savoia.
Un rituale che dura tre interi giorni, nelle piazze della città si sentono musiche antiche e canti tradizionali intonati da tenori professionisti, abiti folkloristici che si mischiano alla gente comune venuta ad assistere da spettatore e l'emozione di rivivere un passato a cui siamo tutti così legati.
Il giorno più importante è la domenica, che inizia con la storica sfilata nel centro storico a piedi o sulle famose traccas, i carri trainati dai buoi completamente addobbati con i più bei fiori locali. Seguono numerosissimi gruppi folk e tante persone abbigliate con abiti tradizionali impreziositi da ricami in oro e argento, che arrivano da ogni angolo della Sardegna.
Il pomeriggio è dedicato alle pariglie, che si fermano in centro offrendo spettacoli di acrobazie sui cavalli in corsa, mentre le fisarmoniche continuano ad accompagnare allegramente i tenores e le launeddas. E ancora tanti dolci, pani e primizie locali offerte dalle amazzoni e dai cavalieri, per cantare e danzare a suon di musica e di colori, immersi nella bellezza prorompente della Sardegna.
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